Tecnica

BENEFICI DELLE VALVOLE INTEGRATE NEI MOLTIPLICATORI

Una volta compreso il funzionamento del moltiplicatore di pressione oscillante, può essere utile elaborare delle strategie per massimizzarne le prestazioni e la vita utile. Esistono vari livelli di intervento, in termini di complessità e costo. Analizziamole quindi in modo dettagliato, per capire quale sia la via più adeguata in base alle esigenze.

Orifizi integrati

Poiché i moltiplicatori hanno un’adduzione d’olio “IN” e un ritorno a bassa pressione “R”, pur in assenza di moltiplicazione una parte dell’olio in circolo verrà rimandata a serbatoio. Questo significa che i cassetti idraulici oscilleranno sempre, a prescindere dall’effettiva necessità di intensificare la pressione.
Il metodo più elementare per ridurre questo fenomeno, massimizzando la prestazione del moltiplicatore, consiste nel montare orifizi calibrati proprio sulla porta R. Ostruendo il ritorno dell’olio a serbatoio, questo funge da “tappo”, prevenendo l’oscillazione del moltiplicatore. La conseguenza immediata è un aumento della vita utile del moltiplicatore, con riduzione dell’usura in virtù dei minori cicli di oscillazione. L’orifizio consente inoltre il passaggio di una minor quantità d’olio, agendo da smorzatore.
Non potendo essere regolato, questo potrebbe rendere più pigro il moltiplicatore, ma tale aspetto va confrontato con i potenziali benefici in termini di durata e usura.

Valvole di controbilanciamento e valvole riduttrici di pressione

Valvola di sequenza sui moltiplicatori di pressione oscillantiVolendo assicurare un maggior livello di protezione ai moltiplicatori può essere necessario passare da orifizi/gigler a dispositivi più complessi, quali le valvole.
Nello specifico le valvole di controbilanciamento possono essere una valida soluzione: si aprono in virtù della pressione raggiunta nel ramo IN della mandata, aumentando via via la quantità d’olio che può defluire dalla porta R di ritorno.
Mentre l’orifizio ha una sezione fissa, la valvola di controbilanciamento ha una finestra (di solito alcune decine di bar) nella quale inizia ad aprirsi, generando una sorta di rampa. Se la pressione in mandata non è abbastanza alta la valvola sarà chiusa, rendendo il moltiplicatore un vero e proprio tubo. Diversamente, raggiunto il valore di settaggio desiderato per la pressione (mediamente si imposta un valore di inizio di apertura pari a circa il 10% in meno del valore di lavoro dell’impianto), la valvola sarà completamente aperta e il moltiplicatore potrà oscillare liberamente, generando l’alta pressione.
Esistono poi ulteriori metodi di protezione, quali valvole riduttrici in ingresso, utili a impedire che la pressione in entrata superi il valore massimo di 200 bar, ma anche valvole limitatrici di pressione, da montare a valle della porta H del moltiplicatore.
Sicuramente i costi saranno superiori, ma si otterranno concreti benefici in termini di vita utile e sicurezza nell’impiego del moltiplicatore di pressione.

Sistemi completi con valvole di sequenza

Valvola di sequenza su sistemi di moltiplicazione con moltiplicatori di pressione oscillantiPer avere certezze assolute, si possono valutare sistemi di moltiplicazione dotati di valvola di sequenza. Fintanto che non viene raggiunta la pressione d’impiego desiderata il moltiplicatore risulta completamente isolato dal circuito di moltiplicazione.
Quindi nel caso in cui si voglia garantire il massimo livello di prestazione e durata, il moltiplicatore di pressione può essere integrato in un sistema in cui viene realizzato un circuito di bypass.
Rispetto alle possibilità precedenti viene appunto equipaggiata una valvola di sequenza, che blocca fisicamente l’accesso dell’olio al circuito di dedicato al moltiplicatore.
Per un maggior livello di sicurezza vengono inoltre inserite delle ulteriori valvole: una valvola riduttrice di pressione a valle della valvola di sequenza, per assicurare che la pressione in ingresso non superi i 200 bar, e una valvola limitatrice subito dopo il moltiplicatore. Quest’ultima garantisce invece che l’utilizzatore idraulico a valle non riceva una pressione eccessivamente alta, al di sopra dei limiti di progetto.
Grazie alla valvola di sequenza il sistema lavora con la pressione e la portata della centralina, garantendo il massimo flusso possibile, mentre una volta raggiunta una pressione di intervento (in media il 10% inferiore rispetto alla pressione di lavoro fornita dalla centralina), la valvola si apre e permette di moltiplicare la pressione in uscita fino a 700 bar, in base alle necessità.
Il sistema costituisce quindi il livello più alto di protezione ed efficacia, permettendo di produrre alta pressione e tutelare al tempo stesso la vita utile del moltiplicatore.

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